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GIOVANNI LENTINI

Giovanni Lentini

(Italian, 1882-1955)

Discendente da una importante famiglia di artisti siciliani, inizia a dipingere praticamente bambino e collabora giovanissimo con il padre Rocco.

 

Già a 18 anni era professore delle Scuole Tecniche Normali di Palermo e aiuta il padre nella realizzazione di scenografie e decorazioni per palazzi e ville patrizie tra cui la decorazione del Teatro Massimo di Palermo. Nel 1928, a soli 26 anni, vince il concorso per insegnante ordinario all'Accademia di Brera a Milano, primo in graduatoria in tutt'Italia, grazie all'opera Una disgrazia in miniera, già premiata a Roma nel Concorso del Pensionato Artistico Nazionale. A Milano si crea un gran numero di ammiratori e seguaci, grazie al suo carattere estroso e gioviale e alla passione per l'arte che riesce  a trasmettere a tutti i suoi allievi.
Fa parte della Famiglia Artistica e dell'Associazione Acquarellisti Lombardi ed è nominato Socio Onorario dell'Accademia di Brera. Riceve grandi lodi e onoreficenze, e sue opere sono acquistate da S.M. il Re.
Durante la Grande Guerra svolge un ruolo daprotagonista con l'invenzione dei nuovi sistemimimetici da lui disegnati, che sono adottati anche nel II Conflitto Mondiale e per il quale è premiato, oltre che con la Croce di Merito di Guerra, anche con una Medaglia di Bronzo. I bollettini di Guerra dell'epoca riportano le "difficoltà di avanzamento del fuoco
nemico dovute al mascheramento di batterie eseguito da Giovanni Lentini..."
Ancora sotto le armi vince il Primo Premio del Duca D'Aosta. Al termine del conflitto riprende la sua attività  d'artista e, nel 1918 all'Esposizione Nazionale all'Accademia di Brera, S.M. il Re acquista il dipinto Bombardamento sul S.Michele. Nel 1919 realizza una personale alla Galleria Vinciana di Milano con i suoi quadri di Guerra. Altri acquisti da parte di S.M. il Re sono La casa dell'eroe nel 1924 e Il treno nel 1931 mentre la Civica Raccolta di stampe e disegni del Castello Sforzesco acquista un gruppo di monotipi e disegni. Partecipa alle più importanti esposizioni italiane: l'Internazionale di Milano (1925), di Monza (1925),
di Venezia (1926), la Mostra Nazionale di Brera (1920, 1923, 1925, 1932); la Quadriennale di Roma (1935).

 

Partecipa anche a tutte le Esposizioni degli Acquarellisti Lombardi, anche conacqueforti e monotipo, e alle mostre organizzate dalla Società delle Belle Arti per l'Esposizione Permanente.
Ha tenuto mostre personali alla Galleria Pesaro di Milano, alla Guglielmi, alla  Salvetti e alla Bolzani. Chiude la sua carriera come direttore artistico della sezione Pittura dell'Accademia di Belle Arti di Parma, dopo quarant'anni diinsegnamento come Professore d'Accademia.